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17/02/2015 22:55 | |
C’era una volta, c’era una volta un sogno che vagava negli occhi
ogni baluginare di luce diventato principessa
ogni bambino triste ogni speranza abbandonata
si alzava nel vento salato che dal mare portava via
c’era una volta una verginemaria lacerata di dubbi
che ha pianto -non volendo- miserere e ogni altro lamento umano
allungava una mano, speranza di futuro nebbioso
luce pareva, luce d’un tratto nascosta infangata spenta
c’era una volta - la tua mano nel buio mi sfiora le ciglia
nel buio dove ti ho incontrato e perduto in un vicolo troppo stretto
nel vicolo dove il tuo coltello taglia brandelli di anima e carne
dove nel vino sfatto si perdono odori di vesti strappate -
c’era una volta, e presto troppo presto è diventato notte
luccichio scuro della pioggia densa di tutti i vapori
pesante come pietre -la pioggia- greve di tutte le vite violate
pioggia che non lava se non il cielo, notte nascosta dietro i lampioni
dentro alla pioggia, fra goccia e goccia, vagava cercando
-rumori di latta e di serrande e di passi ovattati-
cercando il sogno maltrattato da milioni di sorrisi
ma qualcuno ha lasciato indietro la sua storia sfrangiata
nelle pozze si riflette una luna offuscata dalla caligine
solo in basso si vede, risata ironica, fredda neve d’aprile
il cielo aperto come una ferita rinfaccia le inutili battaglie
ride, il cielo, come una vecchia bocca che non sa tacere
c’era una volta un sogno che apparteneva a qualcuno
ma che qualcun altro ha gettato -un nulla d’anima- nel rigagnolo
ed ecco, sono in due, attoniti sono rimasti, solitudini nelle mani
favola che a fine primavera svapora in una nuvola vuota
troppo presto, troppo presto è diventato notte
-non un buio accogliente silenzioso caldo come una mano-
notte di ghiaccio che prende alla gola e strappa via il respiro
che prende in mano il cuore e stringe, per sentirne il sapore
-in un vicolo troppo stretto ho seguito la tua ombra
orme d’acqua lasciavi, segni misteriosi e segreti
passo dopo passo la mano sul muro per trovare la traccia
ho seguito la tua notte scura per restarne abbagliata-
un vicolo qualunque, odori fangosi di muffe sopra ogni muro
forse una musica, o forse solo pioggia cattiva e disperata
passo che si è fermato, cuore attonito e muto, ombra nelle ombre
che sarà mai! ....
....................il boato delle città copre ogni ultimo segreto.
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| | | OFFLINE | | | Post: 8 Post: 8 | Registrato il: 17/02/2015
| Sesso: Maschile | |
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19/02/2015 10:49 | |
Ho letto Favole Urbane e vedo che hai il coraggio di scrivere fra le righe. Mi è piaciuto il fatto che io abbia dovuto completare ciò che non era detto (ma non era difficilie in fondo, basta un po' di attenzione, è che alla gente piace leggere mentre dorme, e come biasimarli).
Io invece tendo a spiegare tutto quando scrivo per paura che chi legge non capisca, ho questa mia illusione di arrivare al grande pubblico, a quelli che hanno comprato Twilight, lo so, mera illusione, vabè, più che altro mi tiene attivo.
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19/02/2015 12:13 | |
io invece preferisco i chiaroscuri, il mistero, le cose implicite o dette a metà.
luci e ombre, in verità più ombre che luci ...
comunque grazie, lo scambio è sempre interessante e proficuo :) |
| | | OFFLINE | | Post: 181 Post: 181 | Registrato il: 22/10/2014
| Sesso: Maschile | |
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19/02/2015 20:38 | |
Solitudini , sogni infranti , speranze , voglia di cogliere nell'ignoto
un insegnamento e perché no una via nuova oltre le favole urbane
che poi tanto favole non sono , parlano di realta' in cui tutti possiamo
cadere .
Brava ,brava . Simone Corrieri |
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19/02/2015 20:58 | |
esatto, bravissimo ...
sono favole non-favole che questo mondo urbano ci concede
strappandoci via l'anima ogni volta
perché ogni volta ricadiamo negli stessi errori....
e ogni volta sognamo la favola e ci illudiamo di possederla, e ogni volta ricadiamo sconfitti dalla crudezza della realtà
mi piace come sei sempre ricettivo |
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