Chioggia della fantasia itinerante

Mi hanno detto che Chioggia è una piccola Venezia, dunque io, a Chioggia, ci volevo andare. Il viaggio però me lo dovevo meritare. Mica ho un lavoro, io, e non si viaggia gratuitamente. Per l'appunto, il soggiorno era in omaggio. Sì, ma solo a chi avesse vinto i primi tre premi. Per cosa? Beh, il concorso era di poesia a tema:
“Fotografie dalla Laguna: Chioggia come incontro di luoghi e di tempi”.
Mi sono detta subito: allora lo scarto, come faccio a scrivere versi su un luogo mai visto? Non ho nulla da dire. Appallottolo il foglio con il bando e lo butto via. Poi, mi viene da dire, sì. Mi vengono in testa immagini "oniriche", inizio a scrivere, mando il testo (anonimo per la giuria), e dimentico.
Invece mi chiamano, non mi dicono il posto in classifica, ma io non posso andarci: ho mio padre cui badare, un "bel" papà di 91 anni, lucido, sì, ma resto con lui, in un tranquillo paese, e il viaggio a Chioggia continua ad essere di sola fantasia... Mi manderanno a casa il premio, pochi giorni dopo la premiazione. Tutto sommato, viaggiare con la fantasia non stanca, non costa nulla, e pure se ho saputo che ero seconda classificata, posso sempre dire: ''e so' soddisfazioni''
Ecco a voi, giocando giocando...



Chioggia della fantasia itinerante


Esiste una città che mai ho visto
ma ho visitato con la fantasia:

come turista me ne stavo io
poggiata al parapetto sopra un ponte
accarezzando l'anima di un sogno
tra giochi d'acqua e morbidezze d'onde
in friccichi di stelle senza fine.

“Dove mi trovo?” - chiesi all'altra gente -
“E' forse uguale a questa la bellezza
che splende notte e dì nel paradiso?”

E un tale, gentilmente, mi rispose
cercando le parole in un sorriso:

“Che ci sia sole oppure scenda pioggia,
questa città che ogni turista accoglie
come se non dovesse mai partire,
devi sapere che si chiama Chioggia”.

E prima che imprimessi sulla tela
d'un quadro alle pareti della mente
le forme evanescenti di una vela,
dentro di me si sciolse quell'incanto
che mi dettava queste mie parole:

Somiglia a una Venezia in miniatura
che si distende languida su un fianco
nel miele che addolcisce la laguna
di quella lucentezza così pura
ch'è argento vivo quando schiara l'alba
e nel tramonto è liquefatto oro
fin quando inchiostro della notte imbruna
tra i vicoli raccolti, stretti stretti,
dove si sente il ticchettio del cuore
che sembra unire sillabe in preghiera




R.