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Il museo dell'orrore

Ultimo Aggiornamento: 30/01/2013 17:11
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30/01/2013 16:57
 
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Immagina non le vittime di tutte le guerre, ma quelle condotte in epoca capitalista ( non esistono modi di produzione diversi da questo- quello socialista (?) è solo un capitalismo di Stato), di cui le vittime di nazionalità ebraica sono solo una parte. Le vittime totali civili e militari della seconda guerra mondiale  di tutte le nazionalità e nazioni ( nazionalità e nazione hanno significato diverso, prima che esistesse Israele gli ebrei erano una nazionalità,non una nazione come adesso)ammontano almeno a 70 milioni. A queste guerre sono state dedicati musei dell'orrore ( non so quale sadismo e masochismo spinga le società presenti a dedicare alle vittime tali luoghi), di cui quello di Hiroshima, mi dicono è devastante. Ricordi il film "Hiroshima, mon amour?"

Torniamo alla poesia. Ho immaginato un tale museo dell'orrore, un museo di scienze naturali ( non si facevano esperimenti sui corpi delle vittime, non è un laboratorio di morte la guerra?) le enormi teche di insetti (disposte in ordine) uccisi, teche di farfalle "ubriache" ( immerse dunque in alcool). Esse sono poggiate su pagine bianche assorbenti  merlettate, a migliaia una accanto all'altra. A loro ho dato le ali e i colori delle farfalle ( il mio amore per i miei simili). Il fondale ( il fondo delle pagine è macchiato di sangue) è eroico (non deve farci tremare, ma spingersi a lottare contro un tale orrore). Vi si immagina una scena di morte: i corpi stesi, programmati per essere trafitti ancora e nel contempo una corale di pianto ( che ancora oggi non si placa, continua a scuoterci).
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